“Non c'è dato sapere esattamente quale sarà il testo che il Ministro del Welfare porterà in Consiglio dei Ministri entro la settimana, con le disposizioni "integrative e correttive" alla L.123 del 3 agosto e i provvedimenti di attuazione del D.lgs. 81/2008”.
“Se, però, fossero vere le anticipazioni riportate dai media in questi giorni, esprimiamo tutto il nostro disappunto di sindacato responsabile, aperto al dialogo e attento ai contenuti, ma non disposto ad assecondare misure che premiano - riducendo il sistema sanzionatorio - il non rispetto reiterato delle norme, da parte di una minoranza d'imprenditori senza scrupoli che fa pagare all'intera collettività un costo umano, sociale ed economico inaccettabile”.
“Invece di discutere di rimodulazione degli obblighi per il datore di lavoro e di multe più leggere, preferiremmo discutere - finalmente - di rimodulazione dei premi assicurativi INAIL in base all'effettiva incidenza d'infortuni mortali e invalidanti (e delle malattie professionali) nei singoli comparti produttivi e nelle singole aziende. Sarebbe un modo serio per premiare "con soldi veri" le aziende che investono nella prevenzione - riducendo e controllando i rischi e, al contrario, penalizzare le imprese dove la salute e sicurezza sul lavoro non è tutelata”.
“Dopo l'allentamento alla lotta all'evasione fiscale dare un segnale come Governo, subito recepito dall'INPS, di riduzione delle ispezioni e dei controlli alle imprese in una fase di crisi, avrebbe un effetto devastante in termini politici e culturali, abbassando ulteriormente la soglia di guardia su un aspetto in cui è in gioco sia la vita delle persone, sia il futuro del nostro sistema economico, che non può rifondarsi sul lavoro irregolare”.
“La Fim-Cisl ritiene decisivo arginare questa deriva politica e culturale (stigmatizzata inoltre dal riferimento alle imprese gestite da minoranze etniche) e di saper proporre un confronto vero con le imprese e il Governo sulle risorse (rendendo disponibili i 12 miliardi di euro di avanzo di gestione dell'INAIL) da impiegare - in questa fase di crisi - per un piano straordinario d'investimenti in nuove attrezzature e tecnologie, macchinari e impianti, manutenzioni straordinarie e programmi di formazione, finalizzato al miglioramento ambientale e della sicurezza. E' su questo terreno che si può rafforzare il sistema della rappresentanza dei lavoratori e delle imprese, facendo della "bilateralità" uno spazio di partecipazione e co-decisione”.
“Non comprendiamo dove, questo Governo, intraveda un eccesso di controlli, ispezioni e sanzioni, in un paese dove questi troppo spesso, anche per la scarsità di risorse impiegatevi, avvengono solo successivamente ad incidenti mortali. Credevamo che 4 morti al giorno, le migliaia di infortuni invalidanti, le malattie professionali fossero sufficienti a fare sul serio. Non disperiamo ma fino ad allora continueremo a far sentire la nostra voce e iniziativa”.
Ufficio Stampa Fim-Cisl
Roma, 23 marzo 2009
“Se, però, fossero vere le anticipazioni riportate dai media in questi giorni, esprimiamo tutto il nostro disappunto di sindacato responsabile, aperto al dialogo e attento ai contenuti, ma non disposto ad assecondare misure che premiano - riducendo il sistema sanzionatorio - il non rispetto reiterato delle norme, da parte di una minoranza d'imprenditori senza scrupoli che fa pagare all'intera collettività un costo umano, sociale ed economico inaccettabile”.
“Invece di discutere di rimodulazione degli obblighi per il datore di lavoro e di multe più leggere, preferiremmo discutere - finalmente - di rimodulazione dei premi assicurativi INAIL in base all'effettiva incidenza d'infortuni mortali e invalidanti (e delle malattie professionali) nei singoli comparti produttivi e nelle singole aziende. Sarebbe un modo serio per premiare "con soldi veri" le aziende che investono nella prevenzione - riducendo e controllando i rischi e, al contrario, penalizzare le imprese dove la salute e sicurezza sul lavoro non è tutelata”.
“Dopo l'allentamento alla lotta all'evasione fiscale dare un segnale come Governo, subito recepito dall'INPS, di riduzione delle ispezioni e dei controlli alle imprese in una fase di crisi, avrebbe un effetto devastante in termini politici e culturali, abbassando ulteriormente la soglia di guardia su un aspetto in cui è in gioco sia la vita delle persone, sia il futuro del nostro sistema economico, che non può rifondarsi sul lavoro irregolare”.
“La Fim-Cisl ritiene decisivo arginare questa deriva politica e culturale (stigmatizzata inoltre dal riferimento alle imprese gestite da minoranze etniche) e di saper proporre un confronto vero con le imprese e il Governo sulle risorse (rendendo disponibili i 12 miliardi di euro di avanzo di gestione dell'INAIL) da impiegare - in questa fase di crisi - per un piano straordinario d'investimenti in nuove attrezzature e tecnologie, macchinari e impianti, manutenzioni straordinarie e programmi di formazione, finalizzato al miglioramento ambientale e della sicurezza. E' su questo terreno che si può rafforzare il sistema della rappresentanza dei lavoratori e delle imprese, facendo della "bilateralità" uno spazio di partecipazione e co-decisione”.
“Non comprendiamo dove, questo Governo, intraveda un eccesso di controlli, ispezioni e sanzioni, in un paese dove questi troppo spesso, anche per la scarsità di risorse impiegatevi, avvengono solo successivamente ad incidenti mortali. Credevamo che 4 morti al giorno, le migliaia di infortuni invalidanti, le malattie professionali fossero sufficienti a fare sul serio. Non disperiamo ma fino ad allora continueremo a far sentire la nostra voce e iniziativa”.
Ufficio Stampa Fim-Cisl
Roma, 23 marzo 2009