Siamo 162.500 marchigiani iscritti alla Cisl.
Siamo donne e uomini del mondo del lavoro, gente di tutte le età: molti con un lavoro stabile, altri alle prese con un lavoro intermittente, altri ancora impegnati nell’affannosa ricerca di un primo impiego o per l’ennesima volta all’inizio – o alla fine – di un contratto precario. Tra di noi ci sono anche tanti pensionati: uomini e donne che hanno maturato le condizioni per uscire dal mondo del lavoro attivo ma che hanno scelto di continuare a vivere nel sindacato.
Siamo donne e uomini del mondo del lavoro, gente di tutte le età: molti con un lavoro stabile, altri alle prese con un lavoro intermittente, altri ancora impegnati nell’affannosa ricerca di un primo impiego o per l’ennesima volta all’inizio – o alla fine – di un contratto precario. Tra di noi ci sono anche tanti pensionati: uomini e donne che hanno maturato le condizioni per uscire dal mondo del lavoro attivo ma che hanno scelto di continuare a vivere nel sindacato.
L’idea che orienta tanta gente è quella di un impegno comune: stando insieme si scopre che i propri problemi riguardano molte altre persone; insieme si scopre di avere più forza e si acquista la capacità per trovare una soluzione.
Questa consapevolezza, che spazza via tanti pregiudizi, è l’esperienza che facciamo nei luoghi dove lavoriamo come in quelli dove viviamo i momenti liberi: nelle nostre case, nei luoghi di lavoro, nella società. È qui che parole come diritti, uguaglianza, solidarietà e partecipazione si riempiono di significato perché si fondano su esperienze concrete e producono risultati visibili.
Questa consapevolezza, che spazza via tanti pregiudizi, è l’esperienza che facciamo nei luoghi dove lavoriamo come in quelli dove viviamo i momenti liberi: nelle nostre case, nei luoghi di lavoro, nella società. È qui che parole come diritti, uguaglianza, solidarietà e partecipazione si riempiono di significato perché si fondano su esperienze concrete e producono risultati visibili.
Nulla, però, è scontato: la nostra è sempre una scommessa aperta: la cultura corrente, la società dei consumi, sembrano volerci convincere che “da soli è meglio”, che “il fai da te” sia la soluzione più rapida e migliore. Persino la scelta di associarsi con altre persone, il mettersi insieme per promuovere un valore, è considerata spesso come una provocazione sul piano culturale e come un azzardo su quello politico. Soprattutto se quel valore è la giustizia, economica e sociale.
La Cisl è plurale: La Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori è: categorie, servizi, enti e associazioni, ovvero è la capacità di darsi un’organizzazione capace di rispondere ai bisogni dei propri associati dentro e fuori dal luogo di lavoro, nell’azienda e nel comune, nella fabbrica e nel territorio, nelle città e nelle campagne.
Ma la Cisl è innanzitutto fiducia: possibilità di immaginare e progettare un oggi e un domani in cui le donne e gli uomini del mondo del lavoro – facendo tesoro di ogni differente storia o esperienza – possano partecipare alla costruzione del proprio presente e del proprio futuro. Insieme.