I salari e le pensioni degli italiani sono tra i più bassi in Europa. Siamo abbondantemente dietro a Francia e Germania ma anche all'Irlanda e poco più avanti della Spagna. C'è poi un netto divario in Italia tra i dirigenti, che guadagnano in media 107 mila euro lordi l'anno, i quadri con poco meno di 54 mila euro, gli impiegati con 31 mila euro e, infine, gli operai che portano a casa poco più di 24 mila euro lordi.
In poche parole, chi occupa una posizione dirigenziale guadagna oltre quattro volte un operaio, oltre tre volte un impiegato e due volte un quadro. Questa situazione si ripercuote sul livello dei consumi e quindi anche sull'occupazione. Ecco perché la Cisl sta raccogliendo, in tutta Italia, centinaia di migliaia di firme per cambiare il sistema fiscale.
"E' una battaglia di civiltà e di equità. – spiega il segretario generale, Annamaria Furlan - Per alzare i salari e le pensioni c'è solo una strada: estendere il bonus fiscale di 1000 euro all'anno a tutti coloro che dichiarano redditi sotto i 40 mila euro lordi". Ovvero i lavoratori dipendenti, i pensionati, gli incapienti, gli autonomi, i giovani collaboratori che, in questi anni, hanno pagato un costo salatissimo per effetto della lunga crisi economica. E non solo: "Dobbiamo rivedere anche gli assegni familiari – afferma ancora Furlan - privilegiando le famiglie numerose e più bisognose di assistenza".